La Street Art e la città: intervista a Emanuele Poki
A cura di Civico Zero e SottoSopra Catania
A Civico Zero Catania abbiamo avuto l’opportunità di conoscere Emanuele Poki, street artist catanese che ci ha guidato ed affiancato per un mese in un laboratorio di Street Art in cui ci siamo divertiti a scoprire questo mondo e ad esprimerci, con l’idea di imparare ad osservare la realtà ed anche cambiare punto di vista. Il frutto del nostro lavoro si trova tra le vie del quartiere S.Berillo di Catania, uno dei più antichi della città e luogo di incontro tra diverse culture, purtroppo spesso dimenticato dalle Istituzioni. Quella che segue è l’intervista che abbiamo fatto a Poki, sperando di tornare a incontrarlo.
Cosa si intende per Street Art?
Street Art è un termine utilizzato per descrivere genericamente una serie di discipline artistiche, generalmente visive, che hanno a che fare con la città e la strada. Sono opere che nascono in strada e che si mescolano con il tessuto e gli elementi urbani.
In quale tecnica ti sei specializzato?
Da un po’ di anni mi sono concentrato sulla tecnica dei murales e posso ritenermi abbastanza ferrato in questo genere, ma continuo a fare poster art e installazioni, a seconda delle esigenze che il messaggio che voglio trasmettere richiede per raggiungere un risultato soddisfacente.
Cosa ti ha portato a fare questa scelta?
Fare street art è stata un’evoluzione naturale che ho fatto dal writing. La passione per questa disciplina e le opportunità hanno fatto sì che provassi a far questo anche come professione.
Ti ispiri a qualche artista o a qualcosa in particolare?
Non mi ispiro a nessun artista in particolare, le ispirazioni le prendo dal quotidiano, dalle scelte politiche alle considerazioni scientifiche e filosofiche.
Ci sono dei soggetti che ti piace particolarmente ritrarre?
I miei soggetti preferiti sono gli elementi naturali, animali, piante e minerali, li trovo perfetti e attraverso loro provo ad esprimere le mie emozioni e i miei pensieri.
In quali città possiamo trovare le tue opere?
In Sicilia le mie opere si possono trovare nei comuni di quasi tutte le province siciliane.
Fuori regione invece ho lavorato in Calabria, Puglia, Campania, Lazio, Basilicata, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. all’estero ho avuto il piacere di lavorare a Dresda in Germania e a Valencia in Spagna.
Qual è il rapporto tra Street Art e spettatore?
I rapporti che un’opera di street art può avere con i fruitori sono molteplici, e non sempre prevedibili. Sono in genere legati molto al luogo fisico in cui si trova l’opera, al tessuto sociale in cui si inserisce, al tema e al linguaggio utilizzato dall’artista e in generale tutte queste cose dipendono molto dal risultato e dal messaggio che l’autore vuole ottenere/lanciare.
Puoi spiegarci in che senso la Street Art risponde alle esigenze di chi vive un determinato luogo?
La domanda è molto vaga, e altrettanto potrebbe essere la risposta, ma provando a rispondere genericamente, la Street Art a mio parere dev’essere vista come un mezzo e non come un fine. L’arte può aiutare gli abitanti di un luogo a vedere la strada con altri occhi, a combattere per questa o quella causa, dando un aspetto diverso al luogo in cui si vive o al contrario, potrebbe fare gli interessi opposti, potrebbe aiutare i politici a far bella figura, i grandi imprenditori ad alzare il valore delle proprietà, o rendendo di colpo un luogo ‘’invaso’’ da spettatori esterni.
Non c’è quindi un modo per cui la Street Art raggiunge un risultato definito, ma sono sempre l’Artista e il contesto che fanno di un’opera di strada quella che è.
Ci hai detto che le opere di Street Art possono anche avere vita breve e che può capitare che vengano modificate da qualcun altro nel tempo. Gli street artist come vivono questa cosa?
Anche in questo caso, la reazione può variare da Artista ad Artista. Io per esempio lo vedo come un processo naturale, il naturale deterioramento di un’opera fa parte di essa e altrettanto ne fa parte l’interazione, positiva o negativa degli altri. Un’ opera fatta in strada è fatta per la città, nella città. Io considero le strade e le piazze come luoghi di tutti, la Città è la Res Publica, la cosa pubblica, e quindi un’opera in strada diventa anch’essa pubblica e di tutti, e così come l’artista decide di intervenire sullo spazio, può farlo a pari diritto un qualunque cittadino che alteri l’opera per modificarne il messaggio.