Save The Children: “Urgente la revoca del blocco su Gaza”
“Ogni volta che c’è un attacco aereo ci spaventiamo. Appena proviamo a uscire e arriviamo alla porta principale, ne arriva un altro e torniamo dentro il più velocemente possibile. Ogni volta che metto la testa sul cuscino, c’è un altro attacco aereo e mi sveglio terrorizzato”. A parlare è Khaled, 10 anni. Khaled vive Gaza.
Era il 14 maggio 2021 quando si sono riaccesi i riflettori sui territori israelo-palestinesi e sulla questione israelo-palestinese; i media italiani hanno raccontato i fatti in modo differente, spesso non esaustivo. Non siamo qui oggi, però, per parlare di questo, ma perché vogliamo portare alla luce la proposta avanzata da Save The Children Italia: “Chiediamo che il blocco su Gaza venga revocato urgentemente”.
A seguito dei bombardamenti provenienti da Israele a danno dei civili sulla Striscia di Gaza, si contano più di mille persone ferite, un terzo dei quali minori. Come sempre, i numeri ci fanno capire l’entità della gravità di ciò che succede così vicino a noi. I bambini e le bambine uccise durante l’escalation di questi giorni hanno un nome e un volto e i Giovani Palestinesi d’Italia ci aiutano a ricordarli.
A partire da ciò, Save The Children Italia richiede a gran voce che venga revocato subito e urgentemente il blocco su Gaza, causato dalla chiusura dei confini da parte di Israele. “Il governo di Israele e tutte le parti devono consentire agli operatori umanitari di raggiungere i minori con aiuti salvavita e l’ingresso senza ostacoli di rifornimenti essenziali e carburante” scrive la Onlus sul suo sito (Urgente la revoca del blocco su Gaza).
Questo è necessario per consentire il rifornimento di carburante al territorio palestinese della Striscia di Gaza – in seguito al danneggiamento dei servizi elettrici causato dai bombardamenti – poiché i servizi salvavita sono sul punto di rottura e questa è l’unica fonte di energia e elettricità.
“Le strutture sanitarie e le infrastrutture civili potrebbero presto essere lasciate senza l’energia necessaria per erogare forniture cruciali e cure di emergenza. Molti di questi servizi erano già sull’orlo del baratro, alle prese con una seconda ondata mortale di COVID-19 e con scorte mediche limitate a causa del blocco” scrive Save The Children Italia.
Inoltre, le Nazioni Unite stimano che i danni alle infrastrutture hanno causato una mancanza di accesso (o molto limitato) all’acqua, per oltre 480mila persone a Gaza.
Il blocco su Gaza mette in serio pericolo le vite di bambini e bambine palestinesi ed è necessario e urgente trovare una soluzione giusta al più presto, che possa garantire il pieno rispetto dei diritti umani per i bambini e le bambine sia palestinesi che israeliane.
Al tal proposito, Save The Children Italia conclude: “I membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e il resto della comunità internazionale dovrebbero collaborare con tutte le parti per facilitare un cessate il fuoco immediato”.
Ci uniamo alle parole di Save The Children Italia per chiedere un cessate il fuoco immediato – insieme alla fine dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi e la fine di ogni tipo di violenza – che possa garantire la pace e il pieno rispetto dei diritti umani.