Seminario “Tecnologia al servizio dei Disturbi specifici dell’apprendimento e dei Bisogni educativi speciali”
TORNA ALLO SPECIALE “GENERAZIONI CONNESSE”
SPECIALE A CURA DI ROBERTA LAGLIA ED EMMA PUGLIA
Quali prospettive e contributi possono offrire in termini di sviluppo personale le tecnologie digitali? Quali le sfide e le criticità in relazione a ragazzi/e con BES (Bisogni Educativi Speciali) e DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento).
Nell’intervista di Underadio il docente Emil Girardi spiega come le tecnologie digitali possano diventare un supporto e un conforto per i DSA e i BES. Con Dsa si intende quel gruppo di persone che possono presentare problemi nella lettura, nella scrittura o anche nel calcolo, includendo quindi quelle che sono la dislessia, la disortografia o la disgrafia, discalculia; con Bes invece si intendono i cosiddetti bisogni educativi speciali, identifica cioè coloro che hanno bisogno di metodi di apprendimento specializzati.
L’idea è nata dunque per sostenere quegli ragazzi che possono mostrare problemi nella lettura, scrittura e che quindi non riescono a seguire le lezioni con quelli che sono classificati come metodi classici. Spesso i ragazzi con questi problemi vengono definiti erroneamente “cattivi studenti”, ma che in realtà attraverso metodi differenti potrebbero dare il meglio di loro. Lo scopo delle tecnologie è dunque quello di garantire a ogni studente di poter partecipare alla vita scolastica e di raggiungere il massimo possibile in termini di apprendimento e partecipazione sociale.
Ovviamente queste tecnologie per dare ottimi risultati devono essere integrate con una didattica, un metodo di studio efficace basato proprio su queste tecnologie e anche l’utilizzo di vari software appositi come quelli di videoscrittura o sintesi vocale. Da sole infatti le tecnologie non creano inclusione e senza un uso critico e consapevole della tecnologia il rischio di inefficacia della dotazione tecnologica è alto.
Tutti questi strumenti possono essere introdotti in classe al fine di essere utilizzati da ogni singolo studente, a prescindere dalla propria situazione.
Il professor Emil Girardi sostiene come anche il luogo in cui si studia possa fare una gran differenza, infatti studiando in posti silenziosi, ordinati la nostra mente sarà sarà guidata ad essere ordinata, più concentrata e sarà più invogliata a studiare. Altro fattore di grande importanza è l’uso attivo che va fatto delle tecnologie: infatti creando, sfruttando le tecnologie per produrre qualcosa di nostro non impiegheremo internet in modo passivo come accade spesso. Come sostiene lo stesso Emil Girardi, relatore del seminario Le prospettive della connettività: tecnologie digitali a supporto dei DSA e BES: “La cosa importante è essere attivi con le tecnologie: costruire e fare, anche poco, però fatto da te.”
I giovani infatti sono sempre più portati a sfruttare le tecnologie in modo totalmente passivo: guardando qualcosa creato da altri e non adoperando le proprie capacità.
La più grande speranza, secondo Girardi, legata a queste tecnologie è quella della loro grande diffusione, ma soprattutto il fatto che molti ragazzi possano cogliere la validità di questi strumenti con cui potrebbero risolvere problemi, che all’apparenza sembrano enormi e impossibili da superare ma che sono tranquillamente risolvibili.
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