Noi e il digitale: il numero zero di “Change the Future”
Inizia con questo numero zero un nuovo progetto di Change the Future: un bimestrale, tutto in formato digitale.
Perché un numero 0 sul digitale è così necessario?
di Giordana Battisti, Emanuele Polzella
Change the Future è da sempre una realtà virtuale: la redazione è composta da ragazzi e ragazze che vivono in diverse zone d’Italia o all’estero. Ci riuniamo da remoto la maggior parte delle volte per lavorare sugli articoli e sui contenuti che pubblichiamo sul nostro sito e sui social. Dietro al nostro lavoro c’è una riflessione di lunga durata e in costante evoluzione sulla società in cui viviamo e sul modo corretto di comunicare, attraverso gli strumenti digitali, i temi che ci toccano più da vicino in quanto generazione più giovane, ma che pensiamo possano essere interessanti per chiunque.
Per questo motivo il numero 0 sul digitale, per noi di Change the Future, è un passaggio obbligato. Internet e gli strumenti digitali di cui ognuno di noi dispone, compresi i social network, ci consentono di informarci in modo rapido su quello che accade nel mondo e ci aiutano a diffondere in maniera veloce i contenuti attraverso i quali proviamo a far sentire le nostre voci.
Nel tempo ci siamo resi conto che è quasi impossibile prescindere dal digitale se vogliamo continuare a fare molte delle cose che per i redattori e le redattrici di Change the Future sono fondamentali e identitarie, come l’attivismo o l’informazione improntata ai principi del giornalismo lento.
Il digitale è stato il nostro punto di partenza e per iniziare un nuovo percorso editoriale vogliamo ritornare all’origine.
Riflettere sul ruolo che il digitale ricopre nelle vite della maggior parte delle persone significa capire il mezzo principale attraverso cui cerchiamo di comprendere il mondo e la società. I social network, per esempio, hanno fatto la loro comparsa come i più potenti strumenti di connessione, come molti sanno, ma non si può negare che essere sempre interconnessi possa rappresentare un rischio di isolamento e di allontanamento dalla vita “reale”. Lo stesso cortocircuito ha riguardato, in tempi più recenti, la discussione sulle intelligenze artificiali, un dibattito in bilico tra la fiducia nell’innovazione e l’incertezza causata dalle nuove e sempre più efficienti tecnologie.
Riflettere su questi temi significa fare un bilancio rischi e benefici guardando soprattutto al futuro.
La tecnologia è parte integrante delle nostre vite al punto che ormai si parla di “onlife”, perché non si può negare che i due mondi interagiscano molto tra loro. Siamo bombardati da ogni cosa nel palmo della nostra mano e tocca a noi scegliere cosa farcene. Preferiamo guardare pochi secondi alla volta di video comici (il famoso doom scrolling) o informarci sulla geopolitica in medio-oriente?
C’è un forte dualismo, che ha a che fare con l’infinità di contenuti che vengono pubblicati ogni giorno. Possiamo usare internet per fare triliardi di cose diverse, per esempio guardare video comici o informarci (spesso in modo gratuito, il che non è scontato). Abbiamo sicuramente una possibilità di scelta, che espletiamo selezionando ciò che cerchiamo. La nostra forza come utenti risiede in questa libertà.
Noi abbiamo provato a parlarvene al meglio che possiamo.
IN QUESTO NUMERO ZERO:
L’intelligenza artificiale non è neutra – di Zoe Cecchinato e Martina Vercoli
PODCAST | L’etica dell’intelligenza artificiale: intervista a Enrico Panai – di Emanuele Polzella
«Le parole sono il modo in cui costruiamo il mondo»: intervista a Eleonora Camilli – di Emanuele Polzella
Il giornalismo ai tempi dell’intelligenza artificiale: intervista a Matteo Bartocci – di Rebecca Bottaini
La storia di Indymedia Italia, tra attivismo digitale e narrazione autogestita – di Federica Mangano
È ancora possibile riconoscere le fake news nell’era dell’intelligenza artificiale? – di Martina Varriale
L’intelligenza artificiale ci ruberà il lavoro? – di Vera Lazzaro
Più sicurezza per un futuro digitale – di Maria Cristina De Vita
Una guida per diventare amici delle intelligenze artificiali – di Sofia Torlontano
In rete contro il cyberbullismo – di Emanuele De Zanet