Informarsi via mail (con le newsletter)
“Nuovo anno, nuova vita”: di solito è questo ciò che si dice alla fine dell’anno, quindi ho cominciato il 2021 cambiando radicalmente il modo in cui mi informo.
Se fino alla fine del 2020 il 90% delle informazioni erano costituite da breaking news, dall’inizio di quest’anno ho deciso di basarmi principalmente sulle newsletter.
Le newsletter sono semplicemente delle mail, scritte da persone e/o aziende note e non, inviate con cadenza quotidiana, settimanale o mensile.
Ho voluto cambiare il mio metodo di informazione perché, con il passare del tempo, ho capito quanto potesse influire positivamente sulla mia vita.
Vivere con le notifiche sullo smartphone che mi ricordavano ogni mezz’ora che c’era stato un terremoto dall’altra parte del mondo, un attentato terroristico e un assalto al Campidoglio, mi portava sempre più lontano da una valutazione soggettiva della mia giornata.
Quello che poteva essere il giorno più bello di sempre non lo è stato, a causa di un incidente aereo con cui non ho alcuna relazione, situato a 10 mila chilometri da dove abito. Questa influenza, da quest’anno, non è più presente.
Google e Apple in primis hanno le loro piattaforme news dedicate e rispecchiano il mio uso e consumo di internet con un algoritmo pressoché perfetto. Ciò non può sostituire, secondo me, il sistema di informazione tramite breaking news.
Ho deciso di informarmi tramite newsletter per due principali motivi:
- non voglio crearmi una bolla, dove posso leggere notizie che riguardino esclusivamente le mie passioni;
- se vengo a conoscenza di un determinato evento, preferisco informarmi approfonditamente piuttosto che leggere soltanto tre righe. Ciò richiede tempo, dunque tanto vale aspettare direttamente l’articolo di approfondimento.
Inoltre, una newsletter per essere letta deve essere interessante e utile. Ciò comporta quindi un contenuto ricco, con notizie interessanti, senza alcun obbligo di numero minimo né massimo di battute. Non è il luogo adatto alle notizie non necessarie.
Siccome
una newsletter non si aggiorna più di una volta al giorno, gli articoli all’interno non sono in costante
aggiornamento. Questo significa poter decidere
di informarsi quando si vuole (nel mio caso la
mattina), perdere meno tempo con le notizie che sorgono
durante la giornata e, nel caso dovesse essere emergere
una notizia veramente importante, ne verrò a
conoscenza tramite una forma differente: una discussione in un gruppo, la
chiacchierata dei genitori o le voci dei passanti.
Trovo che leggere le notizie conoscendo l’opinione di una seconda persona (l’autore della newsletter) sia una forma di lettura differente nella quale si può essere concordi o discordi immediatamente con due persone piuttosto che una (cosa che non succede solo con le newsletter). Ciò comporta una riflessione più interessante e articolata durante la lettura.
Il
consumo di una newsletter non può essere paragonato alla lettura di un giornale online, poiché i primi hanno la
tendenza a diffondere più contenuti prodotti da
altri, tramite link. Essere costantemente in grado
di leggere un argomento da una testata specializzata è un aspetto che, purtroppo, col passare del tempo si è
perso.
Per concludere, queste prime settimane del 2021 sono state molto interessanti e stimolanti. La lettura della notizia non è più soltanto il momento in cui si viene a sapere “che cosa è successo nel mondo nelle ultime 24 ore”, ma seguire l’evolversi di una storia o venire a conoscenza di movimenti ancor prima che diventino fonte di breaking news. È un intero sistema dove si apprezza maggiormente la conoscenza che si trae, piuttosto che subire l’attualità.
C’è
chi però ha addirittura deciso di disintossicarsi direttamente dalle news per un
mese.