Covid19Italia.Help: in emergenza un esempio di “civic hacking”
“Un progetto per condividere informazioni e attivarsi a supporto dell’emergenza COVID19”, questo è lo slogan che appare sul sito Covid19Italia.Help.
Si tratta di un’iniziativa no profit di Civic Hacking, organizzata e diretta interamente da volontari, nata per condividere informazioni verificate riguardo l’emergenza coronavirus.
Questa piattaforma si impegna ad aggregare ed etichettare segnalazioni di varia natura e iniziative solidali, culturali e dirette a promuovere e implementare telelavoro e didattica a distanza. Inoltre, il sito raccoglie normative, direttive istituzionali, dati e rimanda a fonti istituzionali di informazione per attestare la propria attendibilità.
Sul sito possiamo trovare: richieste e offerte d’aiuto, fake news, raccolte fondi, contatti utili, intrattenimento per bambini e adulti e tante altre notizie.
Inoltre, ogni componente software sviluppata è rilasciata con una licenza Open Source, che ne permette il riuso e ne promuove lo sviluppo; i dati raccolti vengono pubblicati e aggiornati come Open Data.
In un momento in cui tutti siamo disorientati a causa dell’emergenza e spesso facciamo fatica a trovare nel variegato mondo del web le informazioni utili e più rilevanti, questa iniziativa le aggrega, le verifica e le rende così facilmente consultabili.
Covid19Italia.Help è una comunità, per cui ognuno può attivarsi da casa e partecipare. Si tratta infatti del lavoro di un’intelligenza collettiva che può essere definita con il nome di Civic Hacking.
Ma cosa si intende con questo termine?
Nel mondo informatico si utilizza il termine Hacking inriferimento ad attività illegali di pirateria, vandalismo e violazione. Quindi, di solito associamo questa parola a qualcosa di negativo.
Ma il Civic Hacking, realtà attiva da molti anni in tutto il mondo, ha dato vita a progetti volti a migliorare la qualità della vita di una comunità cercandosoluzioni alternative e creative da adottare per fronteggiare un momento di difficoltà tramite attività che richiedono competenze informatiche, digitali e tecnologiche.
Un esempio di progetto di Hacking civile degno di nota in Italia è sicuramente Terremoto Centro Italia, ovvero “Un progetto non profit, organizzato interamente da volontari. È nato per condividere informazioni utili e verificate sugli eventi sismici che hanno coinvolto il centro Italia durante il 2016 e il 2017”.
Covid19Italia.Help prende spunto proprio dall’esperienza di TerremotoCentroItalia ed è sostenuta da ActionAid Italia tramite il lavoro del suo staff, di attiviste e attivisti e partner di progetti sul territorio nazionale.
Cosa si può fare su Covid19Italia.Help?
- Sentirsi parte di una comunità;
- Aiutare, collaborare, rendersi utili;
- Consultare e scoprire fonti, notizie, iniziative, raccolte fondi e molto altro riguardoquesta emergenza (anche grazie a una mappa, dove è possibile cercare le iniziative più vicine)
- Segnalare informazioni/attività;
- Conversare sul tema.
Ognuno, inoltre, può dare il proprio contributo, anche attraverso i propri social come Facebook, Instagram e Twitter, condividendo la pagina.
Ciò che si è creato alla base del progetto è una community di hacker, non solo professionisti, ma anche normali cittadini che stanno contribuendo a fornire informazioni e aggiornamenti utili.
L’hacker civico, quindi, è colui che indipendentemente dalle competenze, è un cittadino che vuole contribuire al miglioramento collettivo.
E voi siete pronti a farne parte?
LEGGI ANCHE:
I social network al tempo del Coronavirus
La convivenza difficile tra quarantena e disturbi alimentari
Il virus della disinformazione: le fake news sul Coronavirus