Elezioni Usa 2020: al voto in un paese diviso
Le elezioni americane del 3 novembre 2020 vedranno fronteggiarsi il presidente uscente Donald Trump e il democratico Joe Biden. Da sempre le elezioni americane hanno diviso il paese, ma quest’anno sembrano averlo fatto come mai prima. I dibattiti ruotano attorno al voto per posta, la pandemia, il movimento Black Lives Matter e il tema dell’aborto. Tutte tematiche scottanti che i due candidati presidenti trattano da quando è iniziata la campagna elettorale e che contribuiscono alla divisione non solo politica ma anche sociale.
L’America attende con ansia di capire chi sarà il prossimo inquilino della Casa Bianca e già 56 milioni di americani hanno espresso la loro preferenza via posta. Proprio questo strumento è da settimane al centro di discussioni: a causa della pandemia, infatti, è probabile che molti decidano di usufruire di questa modalità di voto e che quindi sia l’affluenza sia il risultato possano essere condizionati. Uno studio di Standford ha dimostrato come questo sistema in realtà aumenti la partecipazione e la sicurezza, ma la vera discussione ruota attorno alla possibilità di estendere ad ancora più Stati questa possibilità. Possibilità sulla quale Donald Trump non ha perso l’occasione per fare polemiche. Secondo il presidente uscente “con l’enorme quantità di schede elettorali non richieste ma inviate agli elettori quest’anno, il risultato delle elezioni del 3 novembre non sarà mai determinato in modo preciso”.
La nazione che si trova a vivere queste nuove elezioni deve però far fronte anche da delle fratture sociali derivanti dalle tensioni razziali. Non sono passati troppi mesi dall’inizio delle manifestazioni di Black Lives Matter, letteralmente “le vite dei neri contano”. Tutto è partito da un gruppo di afroamericani che denunciavano il razzismo e le violenze verso le persone nere. La rabbia ha in poco tempo contagiato tutto il mondo. A Portland, una delle città simbolo delle proteste, il CEO di Travel Portland ha affermato che “le persone sono incredibilmente frustrate dalla violenza politica perché sta allontanando la protesta pacifica a cui partecipano migliaia e migliaia di residenti di Portland” andando quindi in aperto contrasto con le dichiarazioni del presidente Trump che afferma siano manifestazioni violente. Appare chiaro come alcuni episodi isolati di violenza vengano strumentalizzati, con il chiaro intento comunicativo di distorcere la realtà a fini politici.
Un’altra sfida che si trova a fronteggiare l’America, come il resto del mondo, è la pandemia di coronavirus, che sta portando a livelli altissimi i contagi nel Paese: al 20 ottobre si registravano 8,3 milioni di persone contagiate. Il voto sarà quindi anche una sorta di referendum sulla gestione della pandemia da parte dell’amministrazione Trump, e non è un caso tutta la bagarre politica che il presidente ha messo in piedi per trasformare in questione politica anche l’uso della mascherina mentre era risultato positivo al Covid-19. A questa tematica si aggiunge inevitabilmente anche tutto il dibattito sull’assistenza sanitaria, tanto da renderla una questione cruciale da considerare nell’esprimere la propria preferenza di voto. La mancanza di tale copertura sta portando numerose persone non solo ad avere difficoltà nell’ottenere delle cure, ma anche a ingenti spese mediche a cui spesso non è semplice far fronte.
Il tema dell’aborto è anch’esso al centro della corsa presidenziale. È un argomento che conta per tanti sostenitori del presidente Trump, che fanno parte del mondo protestante, anche se rappresentano solo circa il 1% della popolazione degli Stati Uniti. Essi non condividono i matrimoni e i divorzi multipli del presidente, ma vedono in Biden una possibilità troppo grande di apertura: Trump è stato il primo presidente a partecipare ad una marcia contro l’interruzione volontaria della gravidanza. Su Instagram, sul gruppo contro l’aborto “Students for Life”, è comparso da alcuni giorni un post che dice “Odiamo Trump? Odiamo di più l’aborto”.
È dunque un Paese con tante fratture interne quello che si prepara a queste elezioni particolari, se non altro per il fatto che avvengono in un periodo molto delicato per via dell’emergenza sanitaria globale. La sfida tra Trump e Biden sarà impegnativa, secondo gli studi degli analisti politici, ma non resta che attendere i risultati per sapere chi indicheranno gli americani per il palazzo bianco al 1600 di Pennsylvania Avenue.