La filosofia è l’arte di vedere l’universo in un disegno che cerca di ritrarlo

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Filosofia è un termine greco che significa letteralmente Amore per la sapienza. Il filosofo, al contrario di quello che spesso si crede, è colui che non sa, colui che non possiede la sapienza e per questo la ama, la desidera.

L’Amore o “eros”, figlio di “Poros”(astuzia) e “Penia”(povertà), è per sua natura povero.
L’Amore ha sempre bisogno di ciò che ama perché ne è sprovvisto.
L’Amore è filosofo, nel senso che non possiede la sapienza assoluta, prerogativa degli dei, ma ad essa aspira. Proprio perché non è né ignorante né sapiente, Eros è animato dal vibrante desiderio della sapienza, che cerca ardentemente in un perenne viaggio conoscitivo.

«Perciò, in quanto figlio di Poros e di Penìa, Amore si trova in questa condizione: in primo luogo è sempre povero e tutt’altro che tenero e bello, come invece ritengono i più, anzi è aspro, incolto, sempre scalzo e senza casa, e si sdraia sulla terra nuda, dormendo all’aperto davanti alle porte e per le strade secondo la natura di sua madre, e sempre accompagnato dall’indigenza. Invece per parte di padre insidia i belli e i virtuosi, in quanto è coraggioso e ardito e veemente, e cacciatore astuto, sempre pronto a tessere intrighi, avido di sapienza, ricco di risorse, e per tutta la vita innamorato del sapere, mago ingegnoso e incantatore e sofista; e non è nato né immortale né mortale, ma in un’ora dello stesso giorno fiorisce e vive, se la fortuna gli è propizia, in altra invece muore, ma poi rinasce in virtù della natura del padre, e quel che acquista gli sfugge sempre via, di modo che Amore non è mai né povero né ricco, e d’altra parte sta in mezzo fra la sapienza e l’ignoranza.»
(Platone, Simposio)

Dunque il filosofo è colui che ama la sapienza, ma sa di non averla, sa che deve sforzarsi in una continua ricerca infinita della verità, della sapienza. Definizione che oggi spesso si è persa per lasciare spazio a teologie e pseudofilosofi che si innalzano all’onniscienza e sfiorano l’onnipotenza. Nell’altra faccia della medaglia c’è l’altro mondo, quello che non si ferma, che spinge al limite ogni suo organo per far andare il grande orologio al doppio rispetto alla velocità di fabbrica. C’è quel piccolo, ma immenso mondo fatto di numeri, di fogli di carta che svolazzano e governano i principi e la moralità di un popolo. Quei numeri che regolano la velocità dell’esistenza, che regolano e governano una branca di organismi. Quei fogli di carta che prendono i loro figli mano nella mano e li portano dritti a bruciare nel buio dei tempi facendo rimanere nient’altro che polvere, dell’uno e dell’altro.

In questo caotico scenario è sempre più difficile ritagliarsi un momento per razionalizzare, per comprendere a fondo la vera bellezza di ciò che siamo e di dove viviamo.

Difficile, se non impossibile a volte, fermarsi ed ammirare. In una società chiamata alla frenesia, alla perdita di valori, dove un foglio di carta a volte vale più di una vita. Dove un contratto vale più di un diritto. Dove la spiritualità si perde per lasciar spazio alla materialità.

In molti si pongono una domanda, a cosa serve la filosofia ?

Il cammino per la felicità è complesso, forse impossibile, forse inesistente. Probabilmente la felicità è solamente un nostro ideale, chissà se conforme o meno alla natura in cui viviamo. La vita è come un lungo viaggio in cui non sappiamo da dove partiamo, non sappiamo dove andiamo e non sappiamo se e quando arriviamo. Un viaggio in cui partiamo nudi. Tutti noi, nessuno escluso, arriverà a destinazione, tutti ne abbiamo una che non conosciamo. È per questo meraviglioso mistero, che si deve essere preparati a qualunque evenienza e per esserlo serve ampliare la visione a 360º.

Renato Cartesio nel Discorso sul Metodo sottolinea più volte che, durante il suo grande tentativo di riformare il sapere e il metodo, stava camminando in una scura landa e che serviva camminare piano piano e passo dopo passo ma sempre più deciso, cosicché anche se avesse sbagliato, non si sarebbe sbagliato più di tanto e avrebbe potuto correggersi.

Ecco, nel percorso della vita. Passo dopo passo, teoria dopo teoria entra in gioco la filosofia. La filosofia, nobile ricerca della verità, nobile andare oltre abbattendo lo schematismo del dogma porta frammenti di luce in una via oscura. Frammenti di luce che non si posano nella via della vita, ma dentro di te. Si posano nella parte più profonda della tua nudità. La filosofia non ti aiuta a vivere, non ti aiuta ad andare, ma ti aiuta a farti brillare.

Il viaggio della vita è sempre in moto, e la vera differenza tra i tanti che lo percorrono, è tra quelli che arrivano e si dissolvono in un buio perenne e tra quelli che arrivano, si dissolvono, ma continuano a brillare di luce propria, un piccolo frammento di luce che poi si riposerà su altri viaggi.

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