Il ruolo dell’Ue nella lotta alla povertà, all’esclusione e alla discriminazione
L’Unione Europea si è sempre impegnata fermamente nella lotta contro la povertà, l’esclusione sociale e la discriminazione, mirando a promuovere l’inclusione e la coesione all’interno della società europea. Attraverso una serie di iniziative legislative, strategie e finanziamenti, l’UE si propone di garantire a tutti i cittadini pari accesso alle opportunità e alle risorse, promuovendo un ambiente equo e solidale.
L’azione dell’UE contro la povertà e l’esclusione sociale è supportata da una solida base giuridica, che include il trattato sull’Unione europea (TUE), il trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) e la Carta dei diritti fondamentali dell’UE. Gli obiettivi sono chiaramente definiti, con la lotta alla povertà e all’esclusione sociale inserita tra i traguardi specifici della politica sociale dell’UE. Certamente, la cooperazione tra gli Stati membri e con le altre istituzioni europee è essenziale per raggiungere tali obiettivi.
Negli ultimi decenni, l’UE ha compiuto significativi progressi in diversi ambiti. Tra le iniziative rilevanti, spiccano il Comitato per la protezione sociale (CPS), il quale favorisce la cooperazione sulle politiche di protezione sociale tra gli Stati membri, monitorando le condizioni sociali e lo sviluppo delle politiche di protezione sociale nell’UE. Inoltre, la strategia di Lisbona, adottata dal Consiglio europeo straordinario, si focalizza sul potenziamento dell’occupazione, sulle riforme economiche e sulla coesione sociale in un’economia basata sulla conoscenza. Entrambi questi programmi hanno contribuito a stabilire obiettivi condivisi, monitorando la povertà e incentivando politiche nazionali per contrastarla.
Tuttavia, nonostante i numerosi progressi, l’UE si è resa conto che ulteriori sforzi sono necessari per raggiungere gli obiettivi stabiliti.
La strategia “Europa 2020”, ha introdotto nuovi obiettivi, come la riduzione del 25% del numero di europei che vivono al di sotto della soglia nazionale di povertà e dunque l’uscita dalla povertà di oltre 20 milioni di persone entro il 2020. Gli obiettivi purtroppo non sono stati completamente raggiunti. Di conseguenza, il piano d’azione sul pilastro europei dei diritti sociali, ha stabilito nuovi obiettivi per il 2030.
L’impegno principale di questo piano d’azione consiste nella riduzione di almeno 15 milioni le persone che vivono in povertà, tra cui almeno 5 milioni di bambini.
L’UE ha anche adottato una serie di misure legislative contro la discriminazione, attraverso direttive che promuovono l’uguaglianza e la parità di trattamento in vari contesti, come l’occupazione e l’accesso ai servizi. Nel 2009 è entrata in vigore la Carta dei diritti fondamentali dell’UE e nel 2011 l’Unione Europea ha aderito alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Tuttavia, nonostante i numerosi passi avanti in materia, alcune proposte legislative sono ancora in attesa di consenso, evidenziando la necessità di ulteriori sforzi per garantire una completa attuazione delle normative antidiscriminazione.
L’Unione Europea dispone anche di strumenti finanziari cruciali per sostenere la sua agenda contro la povertà e l’esclusione sociale. Il Fondo sociale europeo Plus (FSE+) è il principale strumento per finanziare azioni volte a contrastare la povertà, combattere la discriminazione e promuovere l’inclusione sociale. Per il periodo 2021-2027, il FSE+ dispone di un bilancio sostanziale di quasi 99,3 miliardi di euro, con obiettivi chiari per garantire che una percentuale significativa di fondi sia destinata all’inclusione sociale e alla lotta contro la povertà.
Strategie specifiche sono state adottate anche per affrontare le sfide di gruppi vulnerabili, come le persone con disabilità, i Rom e le minoranze. Attraverso iniziative mirate, come la strategia dell’UE sulla disabilità e il quadro strategico per l’uguaglianza dei Rom, l’Unione Europea cerca di garantire che tali gruppi ricevano il supporto necessario per integrarsi pienamente nella società.
Il Parlamento europeo svolge un ruolo fondamentale nel promuovere l’agenda dell’UE contro la povertà e l’esclusione sociale. Attraverso risoluzioni e iniziative legislative, si impegna attivamente per garantire che le politiche dell’UE siano efficaci e rispondano alle esigenze dei cittadini. Ha focalizzato l’attenzione sul miglioramento dei diritti delle persone con disabilità e ha chiesto una strategia europea sulla disabilità post-2020. Durante la pandemia per esempio, ha evidenziato le sfide affrontate da gruppi vulnerabili e ha sollecitato una strategia contro la povertà. Inoltre, ha affrontato la questione dell’alloggio, sottolineando la crescente percentuale di senzatetto e la carenza di alloggi a prezzi accessibili. Poi ancora, nel contesto della crisi energetica, ha esortato gli Stati membri a proteggere i cittadini dai crescenti costi energetici e a evitare gli sfratti per le famiglie vulnerabili.