Una seconda vita (parte due). I rifiuti tecnologici non sono uno scarto
Non a tutto è concessa una seconda vita.
Infatti, il deterioramento può costringerci a ripartire da zero con gli stessi intenti e le stesse soluzioni e talvolta anche con un futuro più nuovo che mai. L’organico si trasforma nel tempo, cresce e muore, ma è sempre il fondamento del ciclo della vita. Alcuni materiali, invece, e alcuni elementi considerati preziosi, non mutano con il passare del tempo, che non li scalfisce e anzi dona loro una vita inalterata ed eterna.
ENEA è un ente pubblico di ricerca italiano che opera nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle nuove tecnologie. ENEA è attiva in più aspetti del riciclaggio, e si occupa – tra le varie attività – di estrarrele materie prime delle apparecchiature elettroniche per riportare l’oggetto, o almeno parte di esso, alla forma che aveva prima di essere assemblato in uno strumento.
Secondo Danilo Fontana, ricercatore del Laboratorio Tecnologie per il Riuso, il Riciclo, il Recupero e la valorizzazione di Rifiuti e Materiali di ENEA, “non esiste più il rifiuto, sono tutte materie prime, all’interno di un’economia circolare. In particolare, queste apparecchiature elettriche ed elettroniche sono delle miniere ricchissime di materiali definiti anche critici, perché in Europa non ne abbiamo e sono di difficile approvvigionamento”.
Così, un team di ricercatori ENEA ha messo a punto ROMEO, il primo impianto in Italia per il recupero di materiali preziosi da vecchi computer e cellulari attraverso un processo a temperatura ambiente.