Una seconda vita. Così Reware rimette in commercio i rifiuti elettronici

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Quanti oggetti ci accompagnano quotidianamente nella nostra vita?

Come accumulatore seriale ho creato all’interno della mia casa, dei miei cassetti e del mio portafogli spazi in cui gli oggetti più disparati si incontrano formando un cumulo pieno di significato. Ogni oggetto rappresenta un piccolo dettaglio della nostra vita che ci piace ricordare. Così continuiamo ad accumularli in un cassetto, felici di sbirciare ogni tanto al suo interno e di permettere ai ricordi di riaffiorare.

Spesso, però, confondiamo il vero valore degli oggetti con quello che scegliamo di attribuire loro e, dopo aver conservato per anni ninnoli, ciarpame e vecchi Nokia, giunge il fatidico momento: buttare via tutto.

Se ci pensiamo siamo fortunati perché, in realtà, niente può svanire. In un modo o nell’altro, tutto continua a vivere nel mondo circostante, magari sotto nuove sembianze, in un ciclo infinito. Senza saperlo siamo costantemente a contatto con oggetti, persone ed elementi con cui abbiamo già avuto a che fare e con cui continueremo ad imbatterci per il resto della nostra vita.

Questo concetto è anche alla base del riciclo, questione che negli ultimi anni è diventata sempre più urgente.

Ma conoscete il vero valore di quello che accumulate? Avete anche voi un cassetto dove stipate cellulari, ipod, caricatori e vecchi dispositivi tecnologici? Reware sa quanto valgono e guadagna rimettendo in commercio quello che molti considerano un rifiuto. Si tratta di una cooperativa e impresa sociale che eroga servizi informatici volti al prolungamento del ciclo di vita di apparecchiature elettroniche ed informatiche. Così quando possibile viene donata al “quasi” rifiuto una seconda vita e quando invece le condizioni sono troppo critiche viene smontato e i pezzi venduti.

Lo scopo di Reware è di limitare l’impatto ambientale dei rifiuti elettronici. Con il loro lavoro,il materiale informatico ancora funzionante non rischia di diventare un rifiuto a carico dell’ambiente e della collettività.

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