Pre-Cop26, le proteste continuano
All’interno del MiCO qui a Milano si conclude la PreCop con le ultime dichiarazioni da parte dell’inviato americano per il clima John Kerry, il ministro Cingolani e il vicepresidente della commissione europea Frans Timmermans. Contemporaneamente al di fuori della sala congressi e in tutta Milano continuano le proteste contro i risultati ottenuti in questi giorni.Questa mattina fuori al Mico gli attivisti di Exitinction Rebellion hanno protestato per l’incapacità non solo di questa COP26 ma di tutte quelle che si sono tenute dal 1992 ad oggi di contrastare il cambiamento climatico in atto da decenni.
“Siamo come struzzi con la testa sotto la sabbia, ma la realtà è che le COP hanno fallito”
Sono queste le parole che recitano.
Arrivati sul posto abbiamo trovato due manifestanti in piedi sopra i pali di un semaforo intenti a mettere su uno striscione, subito costretti a scendere da polizia e vigili del fuoco intervenuti sul posto.
La manifestazione pacifica è poi continuata con l’occupazione della carreggiata da parte dei manifestanti, che si sono stesi o seduti per terra nonostante il traffico: la polizia è intervenuta, anche più volte, per sgomberare la strada trascinando di peso via i manifestanti con l’accusa di interruzione di pubblico servizio. Uno dei ragazzi è stato portato via da un auto della polizia mentre gli altri manifestanti hanno continuato la manifestazione sul ciglio del marciapiede, dove intanto la polizia li ha relegati, al grido di “estinzione, ribellione!” accompagnato da musica e canti, nello stille del movimento a favore di disobbedienza civile e protesta pacifica.
Noi redattori abbiamo chiesto ad uno dei manifestanti di raccontarci di più di quanto visto.
Quali sono i motivi della protesta?
Contestare i lavori preparatori della Conferenza delle Nazioni Unite, la PreCOP26, che si tiene qui al MiCo. Dopo 26 COP, le emissioni ancora salgono. È da giorni che facciamo azioni, siamo stati in Emilia, siamo in un presidio permanente al Gate 2, facciamo blocchi stradali.
Facciamo tutto ciò che è necessario, in maniera rigorosamente non violenta, per farci ascoltare, portare le nostre richieste perché non ci stanno ascoltano e prendendo seriamente il problema: siamo in una crisi climatica.
Quali sono le maggiori critiche che state presentando contro le COP?
Le COP sono un modo per deresponsabilizzare i Paesi. Si riuniscono, fanno conferenze internazionali, ma nessuno si prende un obbligo internazionale. L’abbiamo visto a Parigi, l’ultimo rapporto UNFCC, ha dimostrato che è impossibile mantenere la Terra ad 1,5°. Agli accordi di Parigi, quindi, sapevano tutti che non sarebbero mai intervenuti.
Continuerete a protestare nei prossimi giorni?Si, ora siamo qui. Oggi finisce la PreCOP, alcuni di noi, anche dall’Italia andranno a Glasgow perché è una COP importante, ma ci saranno anche delle attività in Italia nei nostri gruppi locali.
Le proteste sono continuate nel primo pomeriggio in via Eginardo da parte di Rise Up fot Climate Justice, conclusasi con le cariche della polizia
Anna Clara ci racconta:
“siamo arrivati al cancello con le reti, le forze dell’ordine ci hanno respinto. Abbiamo cercato un altro accesso vagando un po’ nel parco di City Life e alla fine abbiamo raggiunto Viale Eginardo che è all’ingresso del MiCo. Lì le forze dell’ordine si sono schierate in assetto antisommossa, noi abbiamo provato ad avanzare in tutta serenità, c’è stato però un contatto piuttosto prolungato con le forze dell’ordine che ci hanno respinto e hanno effettuato un fermo. Un attivista è stato identificato e rilasciato poi una decina di minuti dopo. Adesso siamo rientrati al campeggio”
I lavori preparatori si sono conclusi oggi pomeriggio alle 3, ma le proteste continueranno nel pomeriggio, dove alle 16:30 è prevista un’altra manifestazione. I giovani hanno parlato e si sono espressi chiaramente sia all’interno del MiCO con proposte e idee sia all’esterno con il loro dissenso per la sistematica sottovalutazione della situazione. Toccherà ora alla COP26 raccogliere la sfida lanciata da Milano e vedere se rispetteranno, e considereranno, la parola dei giovani.