Saint Lucia
di Alessia Giammarco e Valentina Ochner
Introduzione Generale
Il mar dei Caraibi è costellato da isole di diverse dimensioni, le più grandi delle quali sono riuscite a guadagnarsi lo status internazionale di Stato-nazione. Tra quest’ultime vi è anche Saint Lucia, l’undicesimo Stato più esteso dei Caraibi. L’isola, precedentemente chiamata Lyonola dai nativi Arawaks e successivamente Hewanorra, venne poi ribattezzata dai coloni europei in onore della santa cristiana.
Geografia
Saint Lucia è un’isola di origine vulcanica di poco più di 600 km2. Si trova nel Mar dei Caraibi a 39 km a sud di Martinica (Francia) e 34 km a nord di Saint Vincent. La capitale Castries si trova a nord-ovest dell’isola ed ospita il porto navale più grande del Paese.
Storia
L’isola è stata per la prima volta popolata intorno al III secolo d.C. da popolazioni amerindie per poi essere raggiunta dagli europei intorno al 1500. Dopo essere stata scoperta da uno spagnolo l’isola verrà lungamente contesa tra Francia e Gran Bretagna, fino al 1814, quando cadrà definitivamente in mano britannica.
Saint Lucia ottenne l’autogoverno nel 1967 e l’indipendenza diretta dalla Corona solo il 22 febbraio 1979, nonostante riconosca ancora il monarca del Regno Unito come capo di Stato.
Forma di governo
Saint Lucia possiede un sistema politico bicamerale formato dalla Camera dell’Assemblea (composta da 17 deputati) e dal Senato (di 11 membri). Il potere esecutivo è detenuto dal Primo Ministro e dal suo Gabinetto, mentre la Corona è rappresentata dal governatore generale, in assenza della Regina.
Dal 1951 è stato concesso alla popolazione il suffragio universale
Cultura e religione
Saint Lucia è lo Stato insulare più popoloso dell’America Centrale e i suoi abitanti sono per la maggior parte neri e mulatti, con la presenza di minoranze indiane e bianche. La religione prevalente è quella cattolica, ma è presente una minoranza rasta (Rastafarianesimo).
A livello musicale la cultura dell’isola rivela le sue forti radici indigene. Generi come Raggae, Compas, Zouk e Salsa sono tipici della musica Caraibica.
La cultura gastronomica è simile a quella di tutta la zona caraibica, a base di pesce fresco, carne di pollo, riso, fagioli e frutta tropicale. I piatti nazionali sono i fichi verdi e il pesce sotto sale.
Economia
Il maggior prodotto di esportazione sono le banane, seguite da prodotti dell’industria come cartoni per imballaggi e prodotti tessili. La produzione di banane ha avuto un’impennata nella prima metà degli anni 80, per poi rallentare 15 anni dopo, nonostante la produzione mondiale sia in continuo aumento.
Top e flop dell’Agenda 2030:
Saint Lucia ha mosso i primi passi verso lo sviluppo sostenibile nel 2015, aderendo all’Agenda 2030. Da allora, l’isola ha elaborato una strategia di medio termine per lo sviluppo (MTDS), volte a definire l’agenda governativa tra il 2019 e il 2022. Il MTDS si concentra su:
- Good Health and Well-Being (SDG 3);
- Quality Education (SDG 4);
- Gender Equality (SDG 5);
- Affordable and Clean Energy (SDG 7);
- Decent Work and Economic Growth (SDG 8);
- Reduced Inequalities (SDG 10);
- Combating Climate Change (SDG 13);
- Peace, Justice and Strong Institutions (SDG 16);
- Partnerships for the Goals (SDG 17).
Top: Goal 7 – Ensure access to affordable, reliable, sustainable and modern energy for all
Saint Lucia negli ultimi anni ha migliorato notevolmente la disponibilità di energia elettrica, arrivando, nel 2017, a portare la corrente domestica al 98.7% della popolazione. Anche la percentuale di persone con accesso a clean fuels (ossia combustibili meno inquinanti che il carbone, come il diesel) e tecnologia per cucinare è piuttosto alta, pari al 97.23% nel 2017. Attualmente, la produzione di elettricità è la principale causa delle emissioni di C02 insieme al settore dei trasporti.
Inoltre, il Paese ha preso parte agli Accordi di Rio (UNFCCC) e all’Accordo di Parigi, che sono entrambi convenzioni contro i cambiamenti climatici. Questa attenzione per il riscaldamento globale è strettamente legata alla geografia di Saint Lucia: essendo un’isola, questa nazione è infatti minacciata continuamente da possibili catastrofi naturali provocate dai cambiamenti climatici.
Negli ultimi anni, Saint Lucia ha implementato alcune politiche a favore della riduzione di emissioni di carbonio, tra cui è presente anche una forma non particolarmente vincolante di carbon tax. Inoltre, anche grazie a fondi della Banca Mondiale, si sta vagliando la possibilità di ricavare energia geotermica dal sottosuolo. Questa possibilità aprirebbe la strada alla produzione di energia rinnovabile, requisito fondamentale per soddisfare i Nationally Determined Contributions (NDC) dell’Accordo di Parigi oltre che possibile strumento per svincolarsi dall’importazione di combustibili fossili provenienti principalmente da Trinidad e Tobago.
Altra fonte di energia rinnovabile su cui sta puntando il governo dell’isola è l’energia solare. Attualmente, è presente un unico impianto di energia solare ma, con l’aiuto del UAE Caribbean Renewable Energy Found, il governo progetta la costruzione di un nuovo impianto oltre che la fornitura di pannelli fotovoltaici ad alcune scuole.
Flop: Goal 10 – Reduce inequality within and among countries
In questo caso è necessaria una precisazione: Saint Lucia non ha raccolto dati sufficienti per quantificare diversi dei parametri richiesti per verificare lo stato di questo obiettivo. Tuttavia, è comunque possibile fare alcune considerazione relative alle disuguaglianze interne al Paese.
L’unico indice risultante completo secondo il Sustainable Development Report è l’indice di Gini. Il coefficiente introdotto dallo statistico Corrado Gini è utilizzato a livello internazionale per misurare la disuguaglianza interna a una nazione nella distribuzione del reddito o della ricchezza. Il valore è compreso tra 0 (pura equidistribuzione, ossia minore disuguaglianza possibile) a 1 (massima concentrazione, ossia massima disuguaglianza possibile). Secondo i dati forniti dalla Banca Mondiale, Saint Lucia ha ottenuto un valore pari allo 0.512 (riportato solitamente come 51.2%) nel 2016. Questo risultato evidenzia una grande concentrazione del reddito e infatti lo Stato si posiziona al 12° posto nella classifica dei paesi con maggiore disuguaglianza interna.
I dati sono ancora più preoccupati se si considera che il valore è cresciuto notevolmente nel corso di una ventina d’anni, registrando un aumento pari a 8.6 punti rispetto ai valori del 1995 (42.6%).
Flop: Goal 16 – Promote peaceful and inclusive societies for sustainable development, provide access to justice for all and build effective, accountable and inclusive institutions at all levels
Come molti paesi caraibici, anche Saint Lucia si sta recentemente confrontando con un’escalation di violenza. Infatti, negli ultimi anni, il commercio internazionale di droga ha alimentato non solo il traffico di sostanze stupefacenti a livello locale, ma anche la presenza di gang. Questi fattori hanno a loro volta fatto registrare un aumento di omicidi e rapine.
Inoltre, il sistema giudiziario molto spesso è inefficiente, causando così un grave aumento dei detenuti in attesa di processo. A tal proposito, il governo ha dichiarato che sarà suo prossimo obiettivo migliorare il sistema giudiziario attraverso un rinnovamento dei meccanismi e delle policy circa la gestione dei casi, oltre che attraverso un miglioramento dei sistemi di comunicazione delle informazioni.
Saint Lucia ha aderito alla Convenzione delle Nazioni Unite contro alla corruzione (2011), implementandone con buoni risultati le disposizioni attraverso il regime giuridico nazionale. Nonostante ciò, dal 2014 in poi i dati segnalano un aumento della corruzione percepita dai cittadini.
Sitografia
https://ourworldindata.org/agricultural-production#fruits-and-vegetables
https://www.britannica.com/place/Saint-Lucia#ref55397
https://www.britannica.com/place/Castries
https://ourworldindata.org/country/saint-lucia
https://sustainabledevelopment.un.org/memberstates/saintlucia
https://dashboards.sdgindex.org/profiles/lca
https://www.treccani.it/enciclopedia/saint-lucia/