Verso la Conferenza nazionale per lo sviluppo sostenibile
Il 3 e 4 marzo si è svolta, in diretta streaming, la Conferenza Preparatoria, il primo degli eventi pubblici “Verso la Conferenza Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile. Insieme per il Futuro, un rilancio Sostenibile per l’Italia” previsti nel corso del 2021. Questi incontri saranno occasione di confronto e riflessione per aiutare il processo di revisione della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile, che avviene ogni tre anni. All’evento hanno partecipato il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani e altri ospiti, pubblici e privati, che si stanno occupando di Sviluppo Sostenibile.
Ambiente e partecipazione giovanile: il punto di vista del Movimento Giovani per Save the Children
Dopo l’intervento introduttivo del Ministro della Transizione Ecologica, la conferenza si è articolata in tre sessioni con il tema della sostenibilità al centro del confronto, declinato in futuro, giovani e coesione territoriale. “La correlazione tra un pianeta in salute, le persone in salute e una società giusta è il vero obiettivo della transizione” ha detto il ministro Cingolani durante il suo intervento. Rimarca la necessità di essere in grado di adattare con coscienza e conoscenza la velocità delle scelte e di adattare queste alle istanze: “Deve essere un modello adattivo – dice – basato sulla conoscenza delle situazione”.
Nel suo intervento importanti sono stati i riferimenti a quelli che sono i pilastri del piano per la transizione ecologica affidato al suo ministero. Cambiamento climatico, inquinamento, cibo e biodiversità, urbanizzazione e ciclo dei rifiuti sono solo alcuni dei punti alla base del processo di transizione che ha esposto il ministro, ribadendo più volte come questo processo sia da avviare subito, senza perdere tempo, poiché non riguarda più un futuro lontano, ma prossimo.
“Il concetto di transizione ecologica non è univocamente definito, i punti di partenza tra gli stati sono diversi. Occorre quindi trovare un percorso per arrivare all’obiettivo, ma sappiamo benissimo che non si tratterà di una strada lineare. Non solo dobbiamo trovare il giusto percorso, ma partiamo già da un contesto molto complesso” ha aggiunto il ministro.
La prima sessione “Sostenibilità è futuro” ha visto, dopo una sessione introduttiva, l’esposizione da parte di attori statali e non statali di quelle che sono le istanze del Forum per lo Sviluppo Sostenibile. In particolare, si è soffermata sul tema della coerenza delle politiche pubbliche, tramite la realizzazione di un focus dedicato inserito nel progetto “Policy coherence for sustainable development: mainstreaming the SDGs in Italian decision making process” del Ministero della Transizione Ecologica insieme a Commissione Europea e OCSE, e finanziato dalla DG Reform.
La seconda sessione “Sostenibilità è giovani” è stata interamente dedicata ai temi del coinvolgimento dei giovani nei processi decisionali e di interrelazione tra giovani, imprese e sostenibilità.
La partecipazione attiva dei giovani a questi temi è sempre stata un obiettivo del Ministero della Transizione Ecologica che ha cercato di favorire la loro partecipazione al Forum per lo Sviluppo Sostenibile e ad altri eventi, tra cui lo “Youth4Climate: Driving Ambitions” organizzato nell’ambito della Conferenza preparatoria alla COP26.
La terza e ultima sessione “Sostenibilità è coesione territoriale” ha trattato il tema della “territorializzazione” degli obiettivi di sviluppo sostenibile, con il coinvolgimento di Regioni, Province Autonome e Città Metropolitane, con l’obiettivo di dare spazio e visibilità alle strategie che si stanno mettendo in pratica sul territorio dalle amministrazioni coerentemente alla Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS).
Nella preparazione della Conferenza Preparatoria sono stati istituiti sei Gruppi di Lavoro tematici e riguardanti: giovani, pace, persone, pianeta, prosperità e vettori. Ognuno di questi ha avuto modo di presentare la propria posizione sul tema dello Sviluppo Sostenibile con un position paper che poi ha presentato nel proprio panel durante l’evento.
In particolare, il Gruppo di Lavoro “Giovani” ha richiamato l’attenzione sul cogliere questo momento come occasione generazionale nella quale si decida di intervenire su:
a) Infrastrutture e innovazione digitale – la crisi pandemica ha infatti rivelato la fragilità della nostra infrastruttura e evidenziato il digital divide che tocca una grande fetta della popolazione.
b) Accesso alla conoscenza, istruzione e formazione – la situazione emergenziale in cui ci troviamo sta mettendo in luce sempre di più due delle criticità del nostro Paese: la povertà educativa e il precario diritto allo studio.
c) Ecologia – il Green Deal è un tema che viene affrontato ormai da tempo e costituisce una road map per il nostro futuro su cui investire buona parte delle risorse europee. A livello nazionale bisogna però elaborare politiche coerenti che promuovano anche una più attiva partecipazione dei giovani nella gestione e valorizzazione del territorio e incentivare l’azione regolatrice e di tutela svolta dai giovani in ottica ambientale.
d) Pace – “le giovani generazioni vanno poste al centro dell’impegno per la costruzione di società più pacifiche”. Il Gruppo di Lavoro propone una nuova trasversalità da inserire nel PNRR costituita da educazione alla pace, alla nonviolenza e al rispetto dei diritti umani.
e) Inclusione generazionale – è necessario, nel pensare la ricostruzione post-pandemica, prevedere finanziamenti a misure di accesso a diritti ed opportunità generazionali come sostegno alle giovani coppie, asili, giovani donne e tante altre categorie.
Infine, il Gruppo di Lavoro “Giovani” ricorda, nel suo position paper, come nella stessa bozza del PNRR si richieda “una svolta italiana, nella programmazione e nell’attuazione degli investimenti, che segni una discontinuità decisiva per lo sviluppo sostenibile, la digitalizzazione e l’innovazione e la riduzione dei divari e delle diseguaglianze”.
Fondamentali per questa svolta risultano essere il supporto e le competenze delle nuove generazioni poiché “non c’è un mondo di ieri a cui tornare, ma un mondo di domani da far nascere rapidamente”.